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No all’abilitazione, il Ministero deve risarcire un prof Unisa

di Francesco Ienco
Fisciano, l'insegnante dell'Ateneo ha presentato e vinto un ricorso dopo l'esclusione
No all’abilitazione, il Ministero deve risarcire un prof Unisa

Non ottiene l’abilitazione, fa ricorso e lo vince: l’ateneo non lo risarcisce entro i termini, chiesta la nomina di un commissario ad acta. La vicenda riguarda nuovamente un insegnante dell’Ateneo di Salerno, da un lato, e il ministero dell’Università dall’altro. Tutto era iniziato dall’esito negativo della procedura concorsuale per professore di seconda fascia. Un giudizio che il docente impugnò dinanzi al Tar del Lazio. I giudici, con sentenza del 2016, lo accolsero, ordinando una nuova valutazione. Tutto da rifare dunque, con il candidato che al secondo tentativo risultava idoneo a ricoprire il ruolo.

Il braccio di ferro

L’insegnante contemporaneamente chiedeva un risarcimento danni e gli stessi giudici del Tar del Lazio accoglievano la domanda, rimettendo al Ministero la formulazione “della relativa proposta di liquidazione”. A questo punto però il Mur decideva di opporsi al Consiglio di Stato, che ne accoglieva solo parzialmente le ragioni nel marzo 2023, stabilendo che il risarcimento dovesse essere liquidato “con una somma pari alle differenze retributive tra lo stipendio di ricercatore e quello iniziale di professore associato, per il periodo intercorrente tra il giudizio di non idoneità e la data di effettiva assunzione, con una decurtazione del 20%”, tenendo conto del danno sul curriculum.

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