«Si esprime parere contrario». Le parole vergate in una nota con l’intestazione del ministero dell’Economia rischiano di stroncare sul nascere il nuovo maxi-ospedale “Santa Maria della Speranza”. Tra Napoli e Salerno corrono ai ripari per cercare di salvare il progetto volto ad avviare la realizzazione del presidio sanitario di Battipaglia. Da Roma hanno lasciato ventilare perfino l’ipotesi d’una revoca del controverso finanziamento. Casus belli la rimodulazione dei 23,5 milioni di euro di fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: per la verità, ci sono solo quelli, ad ora, nelle casse dell’avveniristico progetto.
Le risorse
Quattrini in principio destinati all’edificazione d’un cosiddetto “corpo volano”, un nuovo stabilo che avrebbe dovuto unire le due palazzine dell’attuale ospedale, e all’adeguamento sismico della vecchia struttura: in vista della realizzazione del futuro presidio, però, il direttore generale dell’Asl di Salerno, l’ingegner Gennaro Sosto, decise di non dilapidare danaro su un’opera pubblica vanificata dai sopraggiunti propositi (figli pure dell’esito negativo delle verifiche di vulnerabilità condotte sugli immobili esistenti) e di dirottare il gruzzolo sulla realizzazione del primo corpo di fabbrica del “Santa Maria della Speranza 2.0”.