La partenza in sordina dell’edizione 2024 della Fiera del Crocifisso certifica come uno degli eventi più attesi dai salernitani abbia forse perso definitivamente il suo spirito originario e anche gran parte del suo appeal caratteristico. Della tradizionale passeggiata tra stand di ogni tipo, eccellenze dell’artigianato e del settore manifatturiero in generale, è rimasto infatti davvero ben poco, così come di quell’elettricità che si respirava tra avventori di ogni fascia d’età e provenienti da ogni parte della provincia e gli stessi venditori.
Il primo venerdì del mese di marzo ha aperto come di consuetudine il ritrovo di bancarelle e che ormai da anni sfruttano parte dell’area perimetrale del Parco del Mercatello dopo il trasferimento dai piazzali dello stadio Arechi.
Il problema meteo
Il maltempo non ha certo aiutato l’esordio della fiera, apparsa più spoglia rispetto ai fasti del passato, ma delle ore e ore all’insegna della spensieratezza, quando il tempo volava veloce, nemmeno l’ombra, anzi solo uno sbiadito ricordo. Sempre di meno gli stand gastronomici, specie dopo il lasciapassare per prodotti esclusivamente preconfezionati. Addio, quindi, alle pizzette a portafoglio, a hot dog, panini e zucchero filato che pure fornivano ristoro dopo le lunghe passeggiate alla ricerca dell’utensile “miracoloso”