I poliziotti dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato di Senigallia (Ancona), diretto dal vice Questore Mabj Bosco, hanno portato a termine una complessa indagine per truffa aggravata in concorso, commessa ai danni di un 65enne residente nell’entroterra senigalliese. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia di un uomo che, avendo necessità di accedere ad un prestito personale, ha visitato vari siti internet sino ad individuare una piattaforma che concedeva prestiti a condizioni convenienti. E sono proprio le condizioni creditizie convenienti che portano lo sfortunato a fidarsi dei vari interlocutori che, mediante comunicazioni via WhatsApp, lo hanno invitato ad effettuare pagamenti su varie carte di credito prepagate per spese e commissioni varie utili per instaurare la pratica ed ottenere il prestito richiesto.
Le richieste di pagamenti, protrattesi per un mese, avevano fruttato ai truffatori oltre 4.000 euro in 20 operazioni di ricariche effettuate dall’ignaro cittadino, preso dall’esigenza di ottenere il prestito fino a quando si è rivolto all’Istituto di credito presente a Senigallia, apprendendo che non risultava nessuna pratica a suo nome e che, probabilmente, era incappato in una truffa. A quel punto l’uomo si è rivolto ai poliziotti dell’Ufficio Denunce del Commissariato per sporgere denuncia allegando tutta la documentazione in suo possesso. La complessa attività investigativa svolta dai poliziotti ha permesso di ricostruire le modalità del raggiro e delle persone coinvolte. I truffatori, dopo aver pubblicato sulla piattaforma internet falsi annunci pubblicitari di erogazioni di prestiti a condizioni molto favorevoli, venivano contattati da ignari soggetti bisognosi di prestiti personali.
A quel punto iniziava l’iter truffaldino, che cominciava con un primo contatto tramite whatsapp e la promessa di accesso al credito, seguito dalla richiesta di documentazione per l’apertura della pratica. Durante il fittizio iter burocratico, venivano richieste le ricariche di carte di credito prepagate terminate solo quando la persona si accorgeva di essere incappata in una truffa. La ricostruzione dei movimenti di denaro ha permesso di risalire ad un sessantenne della provincia di Palermo, ad un settantenne della provincia di Sassari, ad un cinquantacinquenne della provincia di Bari ed un ventitreenne extracomunitario residente nella provincia di Salerno, intestatari delle carte prepagate dove erano stati effettuati i vari pagamenti. Al termine delle indagini è stata trasmessa comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona per truffa aggravata e continuata in concorso.