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«Santa Lucia, abusiva la lottizzazione»

di Carmine Landi
Battipaglia, le motivazioni della Corte d’appello di Napoli: «Per le 330 case serviva piano convenzionato, non il permesso»
«Santa Lucia, abusiva la lottizzazione»

«Lottizzazione abusiva». Alla sesta pagina delle motivazioni della sentenza con la quale, a dicembre, i giudici della Corte d’appello di Napoli hanno proclamato l’innocenza dell’imprenditore Giuseppe Pontecorvo, dell’architetto Brunello Di Cunzolo e dell’ingegnere comunale Attilio Busillo (oggi consigliere a Campagna) al termine del terremoto giudiziario che 12 anni fa s’abbatté sul complesso residenziale della Slam, a Santa Lucia di Battipaglia, c’è un inciso di 576 battute che riporta l’incertezza sui tetti delle 330 case sorte nel cuore dell’area rurale.

Il primo grado

Nel confermare quasi in toto la sentenza di primo grado emessa nel 2018 dal Tribunale di Salerno, rivista in peius dai consiglieri d’Appello, poi semi-emendati dalla Corte di cassazione che rimandarono tutti a Napoli, le toghe d’Appello partenopee (presidente il giudice Maria Francica, a latere l’estensore Carmela Iorio e Maria Dolores Carapella) soggiungono: «Con l’unica precisazione che, a differenza di quanto argomentato in detta decisione (il verdetto assolutorio di sei anni fa, ndr), l’intervento edilizio avente a oggetto la realizzazione di due complessi residenziali con capacità di 330 unità abitative, assentiti con i permessi a costruire (del 2004 e del 2006, ndr) e con le successive varianti, deve ritenersi oggetto di lottizzazione abusiva per essere stato assentito mediante permessi a costruire e non attraverso il piano di lottizzazione prescritto per quella zona dal piano regolatore generale».

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