Skip to content

Eboli, la statua di Sant’Antonio a “Fort Apache”: scoppia la polemica

Don Fernando Lupo: «Alcune persone umili e in difficoltà economiche ci hanno chiesto di entrare nelle palazzine popolari al Borgo per una benedizione»
Eboli, la statua di Sant’Antonio a “Fort Apache”: scoppia la polemica

La processione arriva al rione Borgo ad Eboli e la statua di Sant’Antonio entra nelle palazzine popolari di Fort Apache, una delle principali piazze di spaccio di droga. Ed è subito polemica. Molti residenti indignati hanno parlato di inchino al boss, ma di boss a Fort Apache non ce ne sono. Pregiudicati, tanti. Spacciatori, di tutte le età. Ma ci sono anche famiglie oneste. Boss destinatari di un 41bis, al Borgo, non pare ce ne siano. La scelta di far entrare il Santo di Padova in Fort Apache ha contrariato anche alcuni religiosi e gli esponenti di alcune congreghe. “Non era il messaggio da lanciare. Era meglio evitare” hanno dichiarato in tanti.

Don Fernando Lupo, Parroco della chiesa di Sant’Antonio, difende la sua scelta: «Alcune persone umili e in difficoltà economiche ci hanno chiesto di entrare nelle palazzine popolari al Borgo per una benedizione del Santo. Siamo stati cinque minuti nel cortile tra le abitazioni. Nessun inchino. Nessun boss ci ha imposto niente. Come dice Papa Francesco, siamo stati dagli ultimi. Dalle persone che non hanno i soldi per mettere il piatto a tavola. La Chiesa si avvicina agli emarginati. Il resto sono chiacchiere e pettegolezzi. Noi abbiamo vissuto il Vangelo. Invece di fare sempre la stessa processione abbiamo preferito fermarci nelle palazzine popolari. Nessun boss ce lo ha chiesto. Ma persone perbene e in difficoltà economica. Persone emarginate dalla società». I giudizi restano distanti. Don Fernando Lupo difende la sua scelta. I residenti l’hanno ritenuta inopportuna.

Leggi anche