Muore a 35 anni in una pozza di sangue in pieno centro ad Angri, a pochi metri dal parcheggio delle ex cotoniere e dai locali della frequentatissima movida. Mario Carotenuto, con un passato difficile, costellato da problemi di tossicodipendenza, ha trovato la morte probabilmente dopo una lite scoppiata poco lontano dal luogo del ritrovamento del cadavere. Due i sospettati, non si esclude che a breve possa essere anche chiuso il cerchio investigativo.
Prima ci sarebbe stata una zuffa tra lui e un altro o più persone in via Giovanni da Procida, nel centro di Angri, dove sarebbe spuntato un coltello con il quale Carotenuto sarebbe stato accoltellato più volte al corpo. Poi, grondante sangue e barcollante, ha certamente percorso alcune decine di metri lungo la vicina via Risi, per accasciarsi sul marciapiedi all’altezza del civico numero 21, quasi come se avesse voluto dirigersi verso la chiesa delle suore Compassioniste e li trovare idealmente un abbraccio che lo accompagnasse nell’ultimo viaggio.
La morte risalirebbe tra le 2,30 e le 3 di domenica scorsa. Qualche minuto dopo le 3, infatti, alcuni passanti si sono accorti dell’uomo accasciato a poca distanza dal parcheggio delle ex cotoniere ed hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Angri e del Reparto territoriale di Nocera Inferiore. Con il tenente colonnello Gianfranco Albanese anche il pm di turno della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, Michele Migliardi. Lunghe le operazioni per i rilievi del caso eseguiti dall’aliquota scientifica dell’Arma, evidenziando tutti i particolari dell’assassinio tra cui la lunga scia di sangue parallela al marciapiede di via Risi.