La Campania è maglia nera in Italia per centri estivi – promossi dai comuni anche con il supporto di associazioni sociali e sportive – che si rivolgono soprattutto a bambini in età prescolare e agli alunni in età dell’obbligo scolastico, specialmente nel primo ciclo di istruzione, con un target che quindi di solito varia tra i 3 e i 14 anni di età. Un primato negativo che è la somma delle percentuali di tutte le città della nostra regione, tra cui anche Salerno che certamente non brilla per organizzazione di attività formative e utili sia per le famiglie che per i giovanissimi.
Salerno al di sotto della media nazionale. Scendendo nei particolari, in Campania solo un minore ogni cento (l’1,1% del totale) prende parte ai campi estivi. La media sale un po’ di più a Salerno, dove la percentuale è di 4,63 ogni 100. È quanto emerge dal report di Openpolis che fissa la lente d’ingrandimento sull’opportunità formative, sociali, sportive e culturali – dentro e fuori la scuola – che rappresentano un aspetto essenziale del contrasto della povertà educativa.