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Pontecagnano, deposito delle auto rubate: scatta il fermo

di Emanuela Anfuso
Tunisino nei guai, oggi la convalida. Trovati sette mezzi trafugati e pezzi di ricambio
Pontecagnano, deposito delle auto rubate: scatta il fermo

Sei vetture e un furgone rubati oltre a pezzi di ricambio ricavati da altre auto, sempre sottratte ai legittimi proprietari, sono stati rinvenuti dai carabinieri della Stazione di Pontecagnano Faiano domenica sera in un capannone poco lontano dall’aeroporto “Costa d’Amalfi”. Dove, stando ai primi riscontri raccolti dagli investigatori, venivano fatti convogliare mezzi rubati poi sezionati e cannibalizzati per andare a rimpinguare, con molta probabilità, il mercato “parallelo” dei pezzi di ricambio. Nei guai è finito un tunisino di circa 40 anni, indagato per ricettazione. Da vagliare la posizione dell’uomo sottoposto a fermo di indiziato di delitto. E che non è stato in grado di esibire un documento d’identità.

Stamattina, difeso d’ufficio dall’avvocato Saverio Maria Accarino, dovrà presentarsi davanti al gip Valeria Campanile, che dovrà definire la richiesta di convalida del fermo avanzata dal pm Gianpaolo Nuzzo. I militari della locale Stazione, guidati dal maresciallo capo Dario Santaniello , hanno individuato l’attività illecita al termine di un lavoro d’indagine. Strani movimenti hanno insospettito gli investigatori, coordinati dalla Compagnia di Battipaglia, agli ordini del capitano Samuele Bileti , che hanno voluto vederci chiaro su cosa ci fosse realmente all’interno di quel capannone.

Una volta entrati, hanno potuto constatare la fondatezza dei loro sospetti. Riscontri piuttosto eloquenti vista l’enorme quantità di merce rubata rinvenuta al suo interno. Macchine finite nella disponibilità di persone senza scrupoli. Un mercato della ricettazione che ora gli investigatori tenteranno di ricostruire mettendo insieme i vari tasselli cercando di risalire ai veri responsabili dell’attività illecita verificando eventuali interferenze con la criminalità organizzata. Una delle sei vetture ancora integre è stata consegnata al legittimo proprietario. Lo stesso avverrà per le altre cinque.

Grazie all’attività d’indagine svolta dai carabinieri, i legittimi proprietari potranno tornare in possesso delle loro auto. Ormai non ci speravano quasi più. Una operazione che potrebbe portare alla luce retroscena interessanti legati al mercato “parallelo” dei pezzi di ricambio.

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