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Polla, è ipovedente: lavora in Rianimazione

di Francesco Faenza
La dottoressa impiegata all’ospedale. Doveva andare al Distretto di Sapri a causa dei gravi problemi alla vista
Polla, è ipovedente: lavora in Rianimazione

È tornata a lavoro, lunedì mattina, nonostante un glaucoma le abbia danneggiato un occhio in maniera irreparabile, abbassandole la vista a tre decime (all’altro occhio). È tornata nel reparto di Rianimazione a Polla nonostante il parere negativo del medico legale, il dottore Alfonso Pellegrino. La dottoressa Vicenta (Enza) Ana Crispino dovrà curare pazienti, somministrare farmaci, soccorrere malati in fin di vita, nonostante la sua collocazione sia al Distretto sanitario di Sala Consilina. Per la dottoressa valdianese d’adozione sarà una settimana di grandi rischi ed enorme amarezza. I vertici dell’ospedale di Polla avevano dato il via libera: “Puoi andare a Sapri, nella tua collocazione naturale, al distretto sanitario” avevano dichiarato.

Una questione di logica banale. Per il medico legale la dottoressa non può lavorare in reparto: è ipovedente. «Una logica così banale che però è sfuggita agli uffici di via Nizza all’Asl di Salerno – racconta l’avvocato Franco Morena, legale della dottoressa Crispino – nonostante il via libera dei dirigenti di Polla, l’Asl è rimasta in silenzio creando ora una situazione pericolosa». La dottoressa Crispino è ipovedente, non ci vede. Ci sono i certificati medici che lo attestano. C’è una perizia medico legale. C’è il nulla osta del dirigente Mandia per il trasferimento a Sapri. Ma l’Asl resta in silenzio.

Chissà cosa ne penseranno i familiari dei pazienti ricoverati in Rianimazione nel nosocomio di Polla. Come spiegherà l’Asl la presenza di un medico ipovedente vicino a pazienti in prognosi riservata? «La storia è lunga – dice l’avvocato Morena – La mia cliente è stata sospesa per cinque giorni per la chiusura dell’Hospice di Sant’Arsenio avvenuta nel gennaio scorso. Cosa mai avvenuta. Il servizio è sempre stato garantito. La dottoressa Crispino ha applicato le direttive del suo superiore gerarchico. Ha fatto risparmiare denaro pubblico alla collettività. Ma l’Asl l’ha sospesa con un provvedimento senza logica».

Seconda anomalia, per l’avvocato: «La commissione disciplinare ha ascoltato solo il dottore Fernando Chiumiento che con il distretto locale non ha alcun legame. Vastola non è stato sentito. I testimoni dell’Hospice, nemmeno sono stati ascoltati… Impugneremo questo provvedimento di sospensione al tribunale del Lavoro. Per noi ci sono errori formali e sostanziali enormi» spiega il legale Morena.

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