Nelle mani degli inquirenti ci sono anche le chat dai telefoni di Claudio Preziosi, il direttore della Siae di Salerno (ora sospeso) finito sotto inchiesta per corruzione, per essere diventato nei fatti il “promoter” di una ditta bolognese specializzata nei servizi di biglietteria on-line. Al di là degli elementi che hanno portato all’ordinanza di cautelare di interdizione temporanea per Preziosi e per Andrea Vitali di Bologna presidente della TicketSms e Omar Riahi, direttore commerciale della società, è probabile dunque che emergano da quelle conversazioni altri stretti rapporti che il mandatario della Società italiana editori e autori avrebbe avuto con la “Salerno bene”, quella che conta in città.
Un uomo conosciutissimo, Preziosi, e al quale non è da escludersi che in tanti si siano rivolti per chiedere biglietti per spettacoli teatrali, manifestazioni, eventi musicali, partite di calcio. Un uomo di relazioni che aveva la possibilità di chiamare al telefono con estrema facilità molte persone importanti della città e della provincia ed avere con loro colloqui con tono amicale. Dall’esame di queste chat, come delle telefonate intercettate, potrebbe aprirsi un modo che svelerebbe un sistema di favori reciproci.
Le “spinte” del direttore. Preziosi, secondo l’accusa, avrebbe indotto o tentato di indurre i titolari di diversi locali a lasciare le società di biglietteria elettronica con cui avevano a che fare per stipulare contratti con la TicketSms di Bologna di Vitali e Riahi. Alcune persone interessate alla gestione di noti locali salernitani ricordano, ad esempio, che Preziosi aveva elevato a carico della loro società un verbale nel 2021, poi notificato a novembre 2023, nello stesso mese in cui decisero di affidarsi alla TicketSms: dal momento in cui avessero stipulato accordi con la ditta bolognese, non avrebbero ricevuto altri controlli specifici da parte del “direttore” della Siae che, comunque, andava molto spesso alle loro serate per controllare gli accessi. Il titolare di uno dei locali più “in” di Salerno non avrebbe gradito la presenza di Preziosi perché durante i controlli assumeva un atteggiamento arrogante. Il mandatario della Siae, ad esempio, si sarebbe diretto dietro il guardaroba per ritirare personalmente i giubbotti di alcuni clienti che, a suo dire, erano figli di suoi amici, senza pagare nulla. Sempre Preziosi, secondo un’altra testimonianza trascritta dai carabinieri del nucleo investigativo che hanno condotto le indagini, avrebbe detto a un collaboratore di un locale che non gli avrebbe fatto fare gli esami all’università.
L’affare dei lidi balneari. Il direttore era ovunque. Oltre alle discoteche e gli eventi che si organizzavano a Salerno, si sarebbe interessato anche di proporre la solita biglietteria bolognese ai lidi per gestire il fitto degli ombrelloni online, togliendo il servizio alla società salernitana che poi lo avrebbe denunciato, dando il via all’inchiesta. Un’attività che alla ditta fruttava quattro euro per ogni ombrellone prenotato e quindi andava fermata, perché si stava allargando sui lidi balneari a dismisura. Un affare che poteva interessava, quindi, la Ticket-Sms. Dal calcio alla pallavolo. Che Preziosi avesse nel mirino le partite di calcio da far gestire in prevendita alla solita ditta di Bologna si sofferma più volte la procura di Salerno. Ma l’11 luglio dello scorso anno, il mandatario della Siae sarebbe andato nel capoluogo emiliano per un importante incontro con la Lega di Pallavolo. Il tutto era finalizzato a far ottenere alla TicketSms la gestione dei biglietti delle partite di volley.
Il “direttore” della Siae comunica ai suoi amici bolognesi che avrebbe provato a concludere lo stesso tipo di affare anche con la pallacanestro, grazie alle sue vantate amicizie col presidente Gianni Petrucci, attuale presidente di Federbasket, entrato anche nel Cda della Salernitana. Preziosi avrebbe avuto come scopo quello di entrare perfino nella Superlega, le competizioni europee del basket. La difesa al Riesame. Preziosi è stato già ascoltato durante le indagini e ha professato la sua innocenza. Dopo la misura cautelare, il suo avvocato, Giovanni Annunziata, annuncia: «Stiamo preparando l’appello avverso la misura cautelare interdittiva disposta dal gip. Presenteremo inoltre una produzione documentale, nonché attività difensive che appronteremo nei prossimi giorni, in grado di fornire all’autorità giudiziaria una versione totalmente alternativa a quella finora proposta dall’autorità inquirente».