Non un grido d’allarme ma un richiamo – forte – affinché uno dei palazzi simbolo di Salerno continui ad avere quella vocazione acquisita ormai un secolo fa, nel 1930. È in questo solco che ieri il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Salerno, Gaetano Paolino, ha voluto nuovamente accendere i riflettori sull’ex tribunale di corso Vittorio Emanuele, tornato sotto le luci della ribalta nelle ultime settimane dopo l’annuncio da parte della Regione Campania di un’acquisizione dell’immobile – attraverso i “contestati” Fondi di Coesione e Sviluppo – dall’Agenzia del Demanio, nel solco di quell’iniziativa svelata ormai più d’un anno fa che prevede una permuta fra le parti (con il coinvolgimento anche dell’Azienda Ruggi e del Comune di Salerno) che consentirà al Demanio di entrare in possesso dell’area di Torre Angellara dove aveva sede l’ospedale ortopedico per creare un “polo” in cui situare tutti gli uffici statali.
I punti da chiarire
Eppure restano ancora alcuni punti da chiarire di questa permuta che, al momento, non lascia tranquilla l’avvocatura salernitana che nel vecchio tribunale del Corso ha ancora il suo cuore pulsante, non solo per la presenza degli uffici dell’Unep e del Giudice di Pace ma, soprattutto, per gli spazi al terzo piano dell’edificio storicamente in uso al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, come la biblioteca (di recente ristrutturata con fondi propri), i locali utilizzati dal Collegio di Disciplina e, soprattutto, l’Aula Parrilli. «Ci teniamo che l’ex tribunale resti la nostra casa e siamo certi che le rassicurazioni arrivate dalla politica vengano mantenute in caso della permuta», evidenzia il presidente Paolino dopo aver inviato la nota che sa di richiamo forte da parte dell’avvocatura salernitana su questa situazione.
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