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«Marrazzo dettava i tempi al Comune di Pagani»

di Domenico Gramazio
Dalle minacce per i voti al centrodestra, ai rapporti con politici e dirigenti per accreditarsi e ottenere gli appalti pubblici
«Marrazzo dettava i tempi al Comune di Pagani»

«Ci prendiamo anche Pagani, adesso, subito». Nel mirino ci sono gli appalti per il cimitero, la pulizia delle strade, la sanificazione durante il periodo Covid e la gestione della società partecipata “Pagani Ambiente”. Questo emerge dall’indagine della Procura Antimafia di Salerno, che riporta in luce l’ombra delle infiltrazioni camorristiche negli uffici del Comune di Pagani. Secondo i magistrati, Alfonso Marrazzo era il volto “pulito” del clan Fezza-De Vivo. Prima tenta di convogliare i voti della cosca sui candidati di centrodestra alle scorse elezioni amministrative, poi cerca di inserirsi nei vertici politici e dirigenziali dell’ente di Palazzo San Carlo. Tra i vertici spiccano il sindaco Lello De Prisco e l’assessore al Commercio, Pietro Sessa, per i quali la pm Elena Guarino, titolare dell’inchiesta, aveva chiesto il carcere, sebbene il gip lo avesse negato. In mezzo si trovano assunzioni di parenti, favori, e rapporti di amicizia che travolgerebbero le norme da rispettare.

Il ruolo di Marrazzo. «Una tentacolare capacità di penetrare nell’attività della pubblica amministrazione per asservirla ai propri affari». Così il gip del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, motiva la richiesta di carcere per Marrazzo. L’ex assessore comunale, alla guida della Pedema, tenta di indirizzare i voti del clan verso il candidato di centrodestra che poi avrebbe sfidato al ballottaggio De Prisco nell’ottobre 2020. Per ottenere voti a favore dei “suoi” candidati, arriva anche a minacciare i dipendenti della Pedema: «Non rompermi il c…, vedi che a settembre ti scade il contratto» oppure «se non escono i voti ve ne andate a casa tutti quanti». Per Marrazzo, “Aspa” (Azienda speciale Pagani Ambiente) è il vero obiettivo, e confida a chi lo conosce che sta acquisendo titoli per diventare direttore tecnico dell’azienda, da cui la Pedema potrebbe facilmente ottenere appalti. Tuttavia, la sconfitta del centrodestra infrange il suo sogno, e Marrazzo prova ad aggirare la delusione.

+++ L’ARTICOLO COMPLETO NELL’EDIZIONE CARTACEA DEL GIORNALE DI OGGI +++

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