Più di due casi di violenza al mese. È il dato emblematico diffuso dall’Azienda Ruggi a pochi giorni dalla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, in programma lunedì prossimo, riferito ai casi trattati nell’ospedale di via San Leonardo fra il luglio del 2023 e quello di quest’anno. Il tristissimo bilancio, infatti, parla di 27 casi di violenze intercettati da medici e operatori sanitari che hanno avviato le vittime verso un percorso di rinascita. Ma i dati, però, fanno riflettere. Ed evidenziano la necessità di un impegno ancora maggiore per contrastare la piaga della violenza di genere.
I numeri
Fra l’estate dello scorso anno e quella appena andata in archivio, infatti, al Ruggi sono stati intercettati – come detto – ben 27 casi di violenza. Più di due al mese. Nel dettaglio, il 93% di questi episodi ha riguardato donne: l’82% delle vittime sono di nazionalità italiana, il 18% straniere. Per la maggiore, le violenze sono state delle “semplici” aggressioni (70% del totale) mentre nel 26% dei casi si è trattato di violenza sessuale (il restante 4% non sono state specificate). E c’è un altro dato fornito dall’Azienda Universitaria guidata dal manager Vincenzo D’Amato che fa davvero riflettere: il 77% dei reati registrati è stato commesso da persone note alla vittima, soltanto il 23% da sconosciuti.
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