«È il disagio esistenziale il tratto comune della criminalità giovanile della provincia di Salerno, che caratterizza un po’ tutti i ceti sociali». Ed è probabilmente la prima volta che viene sottolineata questa particolarità alla base di molti reati commessi da chi nella nostra provincia non è arrivato alla maggiore età». Una riflessione che arriva dal procuratore presso il tribunale per i minorenni di Salerno, Patrizia Imperato, a poche ore dal suo trasferimento a dirigere il più grande ufficio inquirente italiano, quello di Napoli, che si occupa della giustizia under 18. In una intervista a “La Città” spiega il fenomeno delle baby gang nella città capoluogo e il fenomeno della devianza dei giovani nell’Agro legata al crimine organizzato.
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