Il racconto è strappalacrime e realista a sufficienza: la gravidanza e un mercato su cui è impossibile competere dovendo affrontare la maternità impediscono alla titolare del piccolo negozio milanese di continuare l’attività, quindi – attraverso Facebook – avvisa che tutta la merce in magazzino è in svendita. Apparentemente nulla di anomalo considerando che chi lo legge, in questo caso, è una persona, una giovane salernitana, abituata agli acquisti online e per nulla sprovveduta.
Le anomalie
E in effetti, la donna procede alle compere, cogliendo al volo le allettanti offerte: acquista, approfittando dei prezzi stracciati rispetto a quelli indicati dal listino, due maglioni e un cappottino. Fin qui nulla di strano, anzi la merce arriva pure. Il problema, però, è che nessun capo consegnato è del materiale, colore e taglia selezionati sul portale on-line e, soprattutto, non c’è alcuna targhetta.
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