In principio fu “frullino sei il mio battito di ali”. Sono trascorsi oltre dieci anni da quella frase scritte sui muri di Salerno e dalle invettive – diventate uno dei must delle varie imitazioni fatte nel corso del tempo, in primis quella sempre attuale di Maurizio Crozza – di Vincenzo De Luca, allora sindaco di Salerno che puntò il dito contro i cafoni in maniera più che colorita. Un refrain che si ripete praticamente da sempre, anche nel suo “passaggio” a numero uno di Palazzo Santa Lucia: a più riprese, infatti, il governatore della Regione Campania non ha dimenticato di “rimproverare” nel consueto appuntamento del venerdì gli “imbrattatori seriali” della sua città o chi si è reso protagonista di altri gesti poco edificanti, come le “bestie” che in un’occasione smontarono le panchine nei pressi della pensilina del bus di piazza XXIV Maggio. Nonostante queste “cazziate” pubbliche, gli episodi si ripetono. E, adesso, ancora una volta vanno a colpire piazza della Libertà, il luogo del cuore di De Luca, lo slargo per cui – ipse dixit nel giorno dell’inaugurazione – ha dato la vita.
Le dediche
Sin dall’apertura di settembre 2020, infatti, i muri – in particolare quelli che circondano le scalinate che collegano la parte superiore al parcheggio del sottopiazza – sono stati imbrattati con spray e pennarelli e, a più riprese, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Napoli ha inviato ditte con operai specializzati per procedere alla rimozione degli “imbrattamenti” senza danneggiare i rivestimenti esterni. Da qualche giorno, però, proprio su uno dei muraglioni della parte finale dello slargo sul mare, nei pressi della Stazione Marittima e a pochi passi dai locali e dal parco giochi, è comparsa un’altra dedica d’amore. “Manila ti amo”: la prima parte della frase “fissata” sul muro bianco con una vernice grigia e tanto di tre punti esclamativi. L’innamorato pazzo di questa donna ai più sconosciuta, poi, non si è fermato: “Nessuna mi fa lo stesso…”, l’altra frase tronca, seguita da qualche lettera cancellata. Con buona probabilità, la parola finale era “effetto”, nel solco di un refrain caro anche ai tifosi della Salernitana.
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