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Sistema Alfieri, l’associazione degli appalti: le gare “decise” su Whatsapp

di Alessandro Mosca
Accelerata sull'inchiesta per gli affari su Aversana e Fondovalle Calore: anche il sindaco-sospeso fra gli indagati, la Procura contesta il reato associativo
Sistema Alfieri, l’associazione degli appalti: le gare “decise” su Whatsapp

Un gruppo whatsapp per discutere degli appalti più “attenzionati” del momento, quelli per Fondovalle Calore e Aversana. È uno dei nuovi elementi che emerge dalla seconda tranche dell’inchiesta sul “sistema Alfieri”: nelle ore in cui sono state pubblicate le motivazioni del Riesame sulle misure cautelari emesse per la prima inchiesta, quella relativa agli affari sulle gare della pubblica illuminazione a Capaccio Paestum che per i giudici del tribunale della libertà hanno fatto emergere un «articolato e robusto sistema criminale», la Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli accelera: sono stati emessi, infatti, i decreti di sequestro probatorio dei dispositivi informatici – cellulari e pc – nei confronti dei destinatari degli avvisi di garanzia della seconda parte dell’inchiesta.

I provvedimenti

Ma dai provvedimenti emergono nuovi, importanti dettagli. Gli indagati, infatti, sono saliti a sette: ad aggiungersi è proprio Franco Alfieri, il sospeso presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum al centro degli approfondimenti. E, soprattutto, per tutti adesso viene ipotizzato il reato di associazione a delinquere che va ad aggiungersi alla contestazione del concorso in turbata libertà degli incanti.

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