«Gridavo e chiedevo aiuto, piangevo e urlavo, ma la zona era isolata e nessuno veniva in mio soccorso». È lo straziante racconto che Sara (nome di fantasia), 31enne di Montecorvino Rovella, ha reso il 30 settembre scorso ai carabinieri della locale Stazione. Gli stessi che, venerdì pomeriggio, hanno portato in carcere a Fuorni il presunto aguzzino della giovane, un suo compaesano di 27 anni, indagato per una pesantissima ipotesi di reato: violenza sessuale aggravato, con tanto di lesioni arrecate alla vittima.
L’incubo
Sara è una ragazza speciale: a novembre dello scorso anno, i medici specialisti le hanno diagnosticato un deficit intellettivo. Ciononostante, il modo in cui, alla presenza dei militari dell’Arma, ha ricostruito l’incubo vissuto la sera del 29 settembre è stato ritenuto «complessivamente attendibile e coerente» dal consulente psichiatrico incaricato dal pm titolare dell’inchiesta.
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