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Montecorvino Rovella, resti umani nel cantiere: c’è l’inchiesta

di Carmine Landi
Il teschio e i frammenti ossei rinvenuti nel corso di uno scavo: diverse le ipotesi, dalla lupara bianca alla guerra
Montecorvino Rovella, resti umani nel cantiere: c’è l’inchiesta

Un giallo. Per ora è l’espressione più adatta per definire il macabro ritrovamento di mercoledì pomeriggio, quando, in un cantiere a Montecorvino Rovella, sono stati rinvenuti un teschio umano e dei frammenti ossei. Resti d’un cadavere che potrebbero appartenere a qualche persona scomparsa da anni, alla vittima d’una remota lupara bianca o, plausibilmente, anche a un soldato caduto durante la seconda guerra mondiale: tra tutte le ipotesi in campo, l’ultima è quella che, in queste ore, più si fa largo tra gli inquirenti, ma prima d’una risposta certa si dovrà attendere l’esame esterno disposto dalla Procura di Salerno.

I resti umani sono sotto sequestro: mercoledì sera sono stati portati nella sala mortuaria dell’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Decisione di Marinella Guglielmotti, il pm ch’era di turno quando i carabinieri sono arrivati in località Incassata, nella parte bassa di Montecorvino Rovella, poco distante dal cimitero. Gli uomini della Geko Spa e della Citro Costruzioni erano al lavoro per conto della Edison, l’azienda che sta realizzando gli interventi d’attraversamento all’allaccio elettrico sotterraneo nella zona della vicina centrale di Terna. Dal terriccio smosso sono emersi il teschio e i frammenti ossei.

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