Estorsione con i clan sotto la regia dell’ex boss di Poggiomarino, ora pentito, Rosario Giugliano ‘o minorenne, e il clan paganese Fezza/De Vivo: la Cassazione pubblica le motivazioni dopo aver respinto la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato Gregorio Sorrento per il proprio assistito Stefano Gambardella, imprenditore nel campo della plastica ed ex dirigente della Nocerina. Bocciato anche il ricorso dell’86enne di Poggiomarino, Francesco Vastola.
Gli ermellini scrivono: «Il Tribunale del Riesame di Salerno ha respinto la richiesta di revoca con cui il Gip aveva applicato all’imprenditore Gambardella la custodia cautelare in carcere». A lui viene contestata la partecipazione all’associazione di tipo mafioso individuata nel clan Giugliano operante a Pagani e nei paesi limitrofi. Gambardella avrebbe avuto «il ruolo di persona addetta a convocare le vittime da sottoporre a estorsione, oltre a consentire le infiltrazioni nel comparto industriale di Fosso Imperatore». Inoltre, per la Cassazione, «Gambardella è accusato per il concorso in estorsione ai danni di un imprenditore, costretto a versare la somma mensile di 2mila euro, con il compito di mettere in contatto la vittima con Giugliano, oltre a percepire tale somma, con le aggravanti delle più persone riunite, dell’agevolazione mafiosa e dal metodo mafioso».