Un signore anziano esce tra cumuli di rifiuti sparsi ovunque senza nemmeno dover faticare troppo perché lo squarcio che è stato aperto nella rete metallica è abbastanza largo. Un’ombra si scorge all’interno dei prefabbricati che erano usati dagli operai come spogliatoi e servizi. “Che fai? Stai fotografando me?”. L’ombra si materializza spuntando da una delle finestrelle grigie nel parallelepipedo blu, accento con cadenza nordafricana, è completamente coperto e si vedono soltanto gli occhi ma il piglio non è per nulla rassicurante. Dopo pochi istanti si smaterializza così come si era materializzato e dietro di sé resta una sorta di mega discarica a cielo aperto nel cuore del Lungomare.
Il “simbolo”
Perché questo è diventato il mega cantiere di piazza Cavour, davanti alla Provincia. Da simbolo della città che sfida sabbia e mare per realizzare un maxi parcheggio interrato, a quello del degrado che attraversa inesorabilmente tutto il Lungomare.
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