Due anni di indagini per svelare quella che il gip del tribunale di Napoli, nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabio Provvisier ed eseguita ieri, ha definito «un’organizzazione criminale con una rete di referenti fra onoranze funebri, Caf, patronati e dipendenti pubblici». Il tutto orchestrato da dirigenti medici in servizi presso l’ufficio di via Chiatamone, nel cuore di Napoli, del Distretto 24 dell’Asl partenopea. È l’estrema sintesi della maxi operazione eseguita ieri dai carabinieri del Nas del capoluogo partenopeo agli ordini del comandante Alessandro Cisternino su delega della Procura guidata da Nicola Gratteri che ha portato alla luce gli affari andati avanti per lungo tempo fra funzionari pubblici e onoranze funebri per accelerare i tempi di funerali e cremazioni.
Gli indagati
Sono 96 in totale gli indagati, a vario titolo gravemente indiziati di associazione per delinquere finalizzata al falso ideologico e materiale, corruzione, e truffa aggravata in danno del Servizio Sanitario Nazionale: per 19 sono stati disposti gli arresti in carcere, per 50 i domiciliari e per uno solo l’obbligo di dimora mentre altri 26 restano a piede libero. E, fra questi, c’è anche un salernitano. Ritenuto al vertice di quest’organizzazione: si tratta del medico legale Luigi Rinaldi, 67enne residente a Scafati, destinatario dell’arresto in carcere.
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