Il rischio che Salerno diventi la città dei “buchi” diventa sempre più concreto. Cantieri che partono e si bloccano, finendo nel dimenticatoio e nel degrado. Sta già accadendo, ormai da tanti mesi, per piazza Cavour, lo slargo simbolo del lungomare proprio di fronte a Palazzo Sant’Agostino finito nell’oblìo dopo la rescissione del contratto con la società che si era aggiudicata l’appalto per la realizzazione dei box sotterranei. Garage sotto terra non ce ne saranno. E, così, nel frattempo che la giustizia (in particolare quella amministrativa e Civile) possa mettere un punto definitivo alla questione, resta quell’area sbancata, per cui finora è stata avviata soltanto una minima bonifica oltre alla riapertura delle stradine laterali fondamentali per snellire il traffico fra via Roma e lungomare Trieste.
Le sabbie mobili
Ma i “buchi” nel cuore della city rischiano di diventare due. Perché sembrano esser finiti nelle sabbie mobili pure gli interventi per la realizzazione dell’albergo sull’area Prog di foce Irno, i due lotti di terreno che ospitavano l’ex cementificio ceduti all’asta dal Comune di Salerno per più di 12 milioni di euro nell’ambito del maxi piano delle alienazioni varato dagli uffici di Palazzo Guerra, una delle leve principali per rispettare il patto (lacrime e sangue) stipulato con il Mef e rientrare del pesante passivo delle casse comunali. I lavori sono fermi da tempo.
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