«Fratm, Fratm», sono le parole urlate all’infinito mentre la bara di Renato Castagno, sosta sotto il porticato della chiesa della Madonna del Rosario di Pompei, a Mariconda. L’urlo del familiare del detenuto morto in carcere rimbomba in un piazzale dove, nonostante la pioggia, c’erano tantissime persone. Molte, ieri pomeriggio, in occasione dei funerali del 37enne, indossavano la maglietta con il suo volto, mentre il rombo delle moto da cross quasi copriva gli applausi all’uscita del feretro. I palloncini, liberati, hanno poi portato in cielo una sua gigantografia.
La commozione
L’ultimo saluto a Renato Castagno si è concluso con il carro funebre che si allontanava verso il cimitero, scortato dalle moto degli amici. Fino all’uscita della bara dalla chiesa, il funerale era stato molto silenzioso e composto, con la celebrazione aperta da un messaggio letto da una ragazza, talmente commossa, da essere continuamente interrotto dal pianto.
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