Strano e contraddittorio il destino del monumento-memorial di Mamma Lucia, situato sul sagrato della Chiesa del Purgatorio, accanto ad altre due strutture “luciane” di grande rilievo: la chiesetta dove la “Madre dei caduti” conservava nei cassettini i resti dei soldati tedeschi e il museo a lei dedicato, oggi di rilievo internazionale. L’opera, voluta e realizzata grazie all’impegno dell’Azienda di Soggiorno e del suo direttore Raffaele Senatore, fu inaugurata nel 2006. Eppure, non è mai riuscita a entrare davvero nel cuore dei cavesi, complice un linguaggio artistico non immediato e l’assenza di elementi che ne facilitino la lettura e la comprensione. Oggi appare come un anonimo blocco di marmo, privo di segnali identificativi e senza alcuna protezione.
Nel tempo è diventato una semplice panchina o un appoggio per spuntini veloci. Chi vi si siede spesso ignora il suo significato, poiché la scritta dedicata a Mamma Lucia è relegata in un angolo, mentre risaltano maggiormente il nome dell’artista, Ugo Marano, e la dicitura “Ars sacrum est” (l’arte è una cosa sacra).