Al ritorno nella città dei Templi dopo aver scontato il suo “debito” con la giustizia, Roberto Squecco si era incontrato con esponenti della giunta del sindaco Franco Alfieri per rappresentare le problematiche del lido Kennedy. Colloqui che l’imprenditore delle onoranze funebri e delle ambulanze, condannato per i suoi legami con il clan Marandino, aveva tenuto all’interno del Comune di Capaccio.
È uno dei tanti retroscena che emerge dall’ordinanza firmata dal gip Annamaria Ferraiolo dopo l’inchiesta della Dda di Salerno, condotta dalla sezione salernitana della Dia, che ha portato all’esecuzione di dieci misure cautelari (sei in carcere e quattro ai domiciliari) svelando anche il presunto patto elettorale politico-mafioso stretto da Squecco con il già primo cittadino pestano e presidente della Provincia.
Dettaglio che sarà affrontato oggi quando proprio l’imprenditore è atteso all’interrogatorio di garanzia al pari di altri sei destinatari di misura cautelare.