Vivono a Torino ma le origini sono salernitane. Mariagiovanna Ferrante in arte Mary Rider, di Pagani, ed Enrico D’Avascio, in arte «Capitano Eric» originario di Nocera. Coppia nella vita, da vent’anni, e nel lavoro, sul set, perché da dieci anni sono porno attori. Lei, giornalista professionista, non ha appeso del tutto al chiodo gli attrezzi del mestiere perché continua a scrivere. Enrico faceva il programmatore informatico. Sono da poco rientrati dalla Costa del Sol, dove hanno partecipato e vinto ai Mondiali del sesso.
Mariagiovanna, partiamo dalla competizione. Com’era organizzata?
Ad organizzare questo il Mondiale è stata la Federazione Svedese del Sesso, una vera federazione sportiva, (in Svezia siamo tesserati come atleti) che aveva come obiettivo quello di dimostrare che il sesso può essere considerato uno sport, se viene praticato in un determinato modo, come qualsiasi disciplina sportiva. Sono stati selezionati performer da tutto il mondo, Stati Uniti, Colombia, Brasile, Inghilterra, Germania, Svezia Norvegia, Iran e Italia.
Eravate tre i performer italiani, quindi non coppie…
No, non era una competizione per coppie ma per singoli, io ed Eric infatti ci siamo presentati individualmente, ma abbiamo anche performato in coppia. Le votazioni erano però alla singola persona. C’era anche un’altra coppia, che però è stata squalificata per doping.
Il campionato era una sorta di Grande Fratello…
Sì, 24 ore su 24, con telecamere in tutte le stanze. Con un abbonamento era possibile restare connessi tutto il giorno e assistere alle competizioni e anche interagire in chat con i performer, oltre a votare i propri preferiti.
E le gare?
Le gare iniziavano alle 13 e si concludevano alle 21. Coralyn Jewel ci ha diretti e coordinati. Tutti i performer erano tenuti a competere per un’ora al giorno su due categorie che venivano stabilite il giorno precedente: preliminari di approccio, rapporto orale, massaggio erotico, penetrazione, prove di resistenza, orgasmi, acrobaticità.. per citarne alcune. Un giudice, la psicologa e studiosa del settore, Ana Victoria Annekel, valutava di persona, ed altri cinque giudici da remoto che assistevano alle competizioni e valutavano la performance. Il giudizio finale è stato dato dalla somma dei voti dei giudici e del pubblico.
Che giorni sono stati?
Sono stati 24 giorni molto intensi, in cui abbiamo dato il massimo. E’ stata una vera competizione perché abbiamo visto che come in tutte le gare sono subentrati gli infortuni.
Parlava prima di doping…
Alcuni sono stati squalificati per doping, per uso di sostanze non autorizzate dalla Federazione; c’è chi si è ritirato per uno strappo muscolare o perché non riusciva a tenere il ritmo delle competizioni.
A lei ed Eric, oltre al titolo mondiale, sono andati anche i premi individuali..
Eric è stato il campione assoluto per il numero di voti del pubblico e della giuria, lui è il vero campione del mondo. Ha anche conquistato il titolo di “Sex Machine”. Nella categoria individuale femminile la più votata è stata una ragazza svedese, io ho avuto il maggior consenso da parte della giuria, per resistenza, tecnica, creatività, ma anche per l’attenzione all’outfit e a tanti dettagli e per i molti spettacoli con Eric. C’è un affiatamento tra noi, quasi ai limiti della perfezione.