Nel suggestivo scenario del Parco Archeologico di Paestum, con il Tempio di Nettuno a fare da sfondo imponente, sabato scorso si è tenuta l’inaugurazione della mostra “Segni Epocali: Fernando Mangone racconta Paestum“. L’evento, organizzato in collaborazione tra i Parchi Archeologici di Paestum e Velia e la Fondazione Arte Mangone, è stato concepito come un’esperienza diffusa tra gli spazi del Museo e dell’area archeologica di Paestum e sarà visitabile fino al 12 gennaio 2025.
Fernando Mangone è protagonista di una performance di live painting che ha anticipato lo svelamento del maestoso Polittico, esempio di arte site specific che l’artista ha ideato in esclusiva per celebrare il Tempio di Nettuno e il Tuffatore di Paestum, oltre ai grandi archetipi della mitologia classica, impressi sulla maestosa opera attraverso la pennellata potente, composta da 20 tele estese per una lunghezza di 40 metri, offrendo allo spettatore una visione multidimensionale: la pittura di Mangone, infatti, apre la prospettiva con il suo dinamismo interno, svelando più anime a seconda della variazione temporale. La luce del giorno e della notte si alternano sulla tela, visibile anche in notturna, conferendo un fascino ulteriore al Parco Archeologico, in una contrapposizione tra il classicismo e contemporaneità. Eccezionalmente, in occasione dell’inaugurazione, alcune tele sono state collocate all’interno del tempio di Nettuno, permettendo al visitatore di vivere un’esperienza immersiva camminando tra le immense colonne.