Vergine, santa e martire. Questi gli elementi caratterizzanti di una giovane donna cristiana vissuta nel III secolo e chiamata Albina – un nome ancora molto in uso nell’onomastica italiana, che deriva dal latino nel significato di “bianco”, “candido”. Un’etimologia molto antica che – ad esempio – ha dato origine al nome della città di Albinea o al lago di Albano.
Un personaggio su cui non esistono testimonianze certe, visto che il Baronio ha introdotto la sua storia nel “Martirologio romano” desumendola da antichi documenti conservati nella chiesa di Gaeta, dove è ancora molto vivo il culto. Secondo tale tradizione, Albina sarebbe stata decapitata intorno al 250 a Cesarea, in Palestina, da Decio, offeso dal suo sereno e deciso rifiuto all’abiura.