«Per non aver commesso il fatto». È il motivo che ha indotto le toghe della Corte d’appello di Napoli – presidente il giudice Maria Francica, a latere Carmela Iorio e Maria Dolores Carapella – ad assolvere l’imprenditore Giuseppe Pontecorvo (che s’era già avvalso dell’intervenuta prescrizione per le ipotesi di reato che gli venivano contestate), l’architetto Brunello Di Cunzolo e l’ingegnere comunale Attilio Busillo (che ricopre pure la carica di consigliere nella sua Campagna), a processo da oltre otto anni per i 312 alloggi – tredici palazzi: un investimento da 40 milioni di euro – costruiti a Santa Lucia, nel cuore dell’area rurale di Battipaglia.
L’annullamento
Una sentenza d’assoluzione (il collegio difensivo era composto dagli avvocati Agostino De Caro, Lodovico Visone, Armando D’Ambrosio, Michele Tedesco e Cecchino Cacciatore) figlia dell’annullamento con rinvio – stavolta a Napoli – deciso a luglio scorso dalla Corte di cassazione.