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Iervolino, la nuova opportunità

di Alfredo Boccia
Iervolino, la nuova opportunità

Godiamoci il momento. Senza trascurare il passato ed operando per un futuro migliore. Sempre. Anche nei giorni in cui il buio appare più pesto.

Flaiano sosteneva che “i giorni indimenticabili nella vita di un uomo sono cinque o sei, gli altri fanno volume”. Ma questi giorni felici, se proprio non si materializzano e vivono, serve andarseli a cercare. E renderli possibili.

Non sappiamo, noi, cosa balena nella mente di Danilo Iervolino quale proprietario della Salernitana. Le scelte sul club sono nella sua piena disponibilità, ci mancherebbe altro.

Lasci o raddoppi è affar suo, perché lui paga per tutto.

Ma la Salernitana, rimembrarlo può giovare per non galleggiare nel limbo caro a chi non rischia ed ama vegetare, è un patrimonio che appartiene alla comunità salernitana che di padre in figlio si trasmette una passione sportiva forte dell’appartenenza ai colori granata a loro volta faro di identità.

Così per noi comuni mortali, anche a fronte delle prese di posizione nelle ultime ore su chi è favorevole o meno all’avvenuta visita di Danilo Iervolino alla squadra, è sempre valido e forte il concetto che sia meglio la delusione che il rimpianto, non fosse altro perché offre la consolazione di averci provato.

Così, se ciascuno davvero si applicasse per lasciare traccia del proprio comportamento, seppure minimo, probabilmente in questo mondo risplenderebbe maggiore bellezza. Ovunque.

Vale anche in chiave Salernitana per sottolineare che dopo una ancor fresca retrocessione – frutto di errori evitabili, sia chiaro, anche se il calcio tutto è tranne che scienza esatta – non confondiamo la gioia con quello che si desidera escludendo quanto di buono e bello abbiamo a portata.

Essere sempre scontenti, pure per la squadra del cuore, non arricchisce ma rappresenta una povertà.

E dopo la vittoria a Palermo si scenda tutti in campo per lasciare il segno, anche – se si vuole – sull’uomo Danilo Iervolino il quale ieri ha mostrato di non volersi girare dall’altra parte senza curare i propri interessi in casa Salernitana che, pur nelle reciproche differenze, possono coincidere con le attese della tifoseria.

Quando chiedevano a Madre Teresa – suora prima e poi Premio Nobel per la Pace – perché non se ne fosse andata da Calcutta, lei amava rispondere che esiste sempre un posto dove si può essere straordinari.

Magari se Danilo Iervolino se ne fa una ragione può diventare per migliaia e migliaia di tifosi il Santo laico che nei giorni dell’acquisto del club e delle prime due storiche salvezze consecutive in Serie A nella città di Arechi era stato equiparato finanche al Patrono San Matteo.
Poi…. Ed ora una nuova partita.

Forti, ognuno per la sua parte, di volere qualcosa. Non è poco. Pur considerando che ci sono problemi e situazioni più serie di nostra Signora Salernitana la quale, però, è ancora una delle poche cose capaci di aggregare chi non sa più se ridere o piangere e nell’incertezza non fa né l’una e neppure l’altra cosa.

Quando tutti ci mettono del proprio, meglio ancora se con parole chiare, è più facile fare meglio che peggio. E gli effetti si vedono non solo per chi è il proprietario che, però, tanto può fare per aprire un varco nel disarmo di intenzioni foriere di inutili conflitti.

La storia ci racconterà il proseguo, ma gettare solide fondamenta giova sempre. Anche nello sport, pure per la Salernitana e chi ne segue le vicende con una passione spesso in maniera inidonea ritenuta irrazionale. E Danilo Iervolino pur sempre è un uomo, con pregi e difetti. Come i tifosi, i dirigenti ed i calciatori. E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti sia in bene che male, almeno per questo meglio tornare ad incidere in positivo per la Salernitana e la gente di Salerno.

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