Parola al campo. L’inizio di un nuovo viaggio. Dopo mesi di malumori, parole, cori, striscioni, “deal” e “due diligence”. Dopo le dimissioni di Danilo Iervolino, l’arrivo di Roberto Busso come nuovo presidente. Nel bel mezzo di un’incertezza societaria che resta, al netto delle carezze arrivate tra le pieghe di pagine web e foto social. Finalmente rotola e parla il pallone, arbitro insindacabile del cammino di una Salernitana che ritrova la cornice della cadetteria dopo aver assaporato per tre anni quella prestigiosa della serie A. La sfida con il Cittadella, fischio d’inizio alle ore 20:30, ha la fortuna di essere il primo passaggio dal “via” della nuova stagione. Con la boccata d’ossigeno con lo Spezia in Coppa Italia che porterà sugli spalti dell’Arechi ben diecimila spettatori. Un segnale forte d’amore incondizionato, nonostante tutto.

La Bersagliera che debutterà in serie B ripartirà dal 4-3-3 e non si allontanerà da quella vista appena cinque giorni fa. Davanti a Sepe, l’unica novità in difesa è legata alla presenza dal primo minuto di Bradaric. Confermati Daniliuc, Bronn e Velthuis anche nel nome di un’emergenza difensiva da sopperire chiedendo aiuto al mercato. In mezzo al campo, Amatucci sarà il regista con Maggiore e Legowski ai suoi fianchi. Davanti non ci sarà Dia, protagonista assoluto con lo Spezia, ma ecco Verde. Il fantasista dovrà però rinunciare al numero 10 e mettersi sulle spalle provvisoriamente il 31, in attesa dell’addio del senegalese. L’ala ex Spezia guiderà il tridente con Simy e Valencia, in vantaggio sui rampanti Braaf e Kallon, soluzione quest’ultima per spaccare la partita dalla panchina. Out dalla lista dei convocati Tongya, Dalmonte, Ghiglione, Ferrari e Guccione.