«Non voglio voti né ha senso darmeli. Quello che conta sono gli attestati di stima della gente. Ho dato il massimo. E ora anche il presidente Danilo Iervolino sta iniziando a fidarsi di me». Più che direttore sportivo, Gianluca Petrachi ha il piglio, la personalità e il fuoco del leader della “rivoluzione granata”. E il popolo della Salernitana, che ha creduto a scatola chiusa nella sua idea di rifondazione, continua a stargli accanto, curiosa proprio come l’uomo mercato di capire quale sarà il cammino della Bersagliera. «Saremo una squadra garibaldina, la mina vagante del campionato. Metterci tra le pretendenti al titolo è ingeneroso perché dobbiamo superare tante incognite, tra cui quella di aver allestito l’organico negli ultimi giorni di mercato vanificando tutta la fase di ritiro. Ma questa è una squadra fatta di uomini che va aspettata e allo stesso tempo vissuta. Con l’obiettivo di mettere in piedi una stagione dignitosa dopo il dramma sportivo dello scorso anno».
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