Un comportamento non certo da “signori” per la squadra sarda dell’Atletico Uri che oggi è stata impegnata sul campo “Vaudano” di Capaccio contro la Gelbison. I rossoblu hanno vinto per 4-1 ma durante l’intervallo gli ospiti hanno denunciato un’aggressione mai avvenuta nei confronti di un loro tesserato.

Al termine dei primi 45 minuti le due formazioni, sul risultato di 0-0, si sono recate negli spogliatoi. Il calciatore della squadra ospite, Piacente, avrebbe denunciato di aver subito un’aggressione da parte di uno degli addetti della squadra di casa. I dirigenti dell’Atletico Uri si sono premurati di far bardare con un collare il calciatore, naturalmente sostituito e condotto con un’ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. Ma in ospedale i medici non hanno trovato alcun segno di aggressione tanto che il caso sarebbe stato curato come semplice codice bianco.

In serata la nota della Gelbison che ha messo fine al caso: «In merito alle gravi accuse mosse dalla società Atletico Uri al termine della partita disputata oggi presso il Campo Tenente Vaudano di Capaccio, la Gelbison intende respingere con fermezza tali insinuazioni, ritenendole totalmente infondate e finalizzate a distorcere la realtà dei fatti. Le accuse di aggressione mosse nei nostri confronti appaiono premeditate e dettate unicamente dal risultato sul campo. Questi tentativi di gettare discredito sulla nostra società sono vergognosi e rispediamo al mittente tutte le insinuazioni. La nostra storia parla per noi: la Gelbison ha sempre mantenuto una condotta esemplare sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco. Invitiamo, pertanto, la società Atletico Uri a riconsiderare le proprie accuse e a confrontarsi con le numerose società che, nel corso degli anni, sono state ospitate dalla Gelbison e che possono testimoniare la correttezza del nostro operato».